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Castellanza

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Castellanza

Ridente cittadina sede universitaria

Info

Sorge nell'alveo del fiume Olona che attraversa tutto il territorio comunale da nord-ovest a sud-est. Numerosi ritrovamenti archelogici fanno supporre l'esistenza di un piccolo centro rurale già in epoca romana. Si ha notizia di ritrovamenti di anfore, vasi cinerari e fittili di epoca romana a nord della strada Castellanza-Saronno (1909-1926); di tombe con corredi fittili, tombe a inumazione con tegoli a risvolto a nord-ovest di Castegnate, in località 'Cava Bolla' (1915 - 1925); di numerosi fittili, armi, spade, speroni di ferro, lance a sud della strada per Saronno, in località 'Paradiso'.
Nell'epoca delle prime castellanze, sorte a tutela delle vie di transito, probabilmente si sviluppò all'incrocio delle strade da Milano al Lago Maggiore, da Como a Novara, dalla Valle Olona alla piana di Legnano, la fortificazione di Castellanza, che potrebbe essere stata la residenza di un dominus di Castegnate o altro vicino borgo.


Castegnate viene citata la prima volta in un attestato emesso nel 1045 da Enrico III di Franconia che elenca i beni lasciati dall'arcivescovo Ariberto d'Intimiano ai suoi monaci, mentre il nome di Castellanza appare solo nel XIV secolo. In una pergamena dell'archivio di Busto, datata 15 ottobre 1361, che riporta il testamento di un certo Enrico della Torre figlio di Giovannino, di Cogorezio, pieve di Olgiate Olona, vengono indicati Castegnate, Sponzano e Cogorezio come Comuni. Di Sponzano e Cogorezio non si hanno più tracce mentre il nucleo di Castegnate è ancor oggi facilmente individuabile sulla sponda sinistra dell'Olona.


Nel 1845 Costanzo Cantoni impiantò una filatura sul fiume Olona e nel 1886 Luigi Pomini fondò la prima industria meccanica.

Nel 1878 avviene la fusione in unico comune di Castellanza e Castegnate.

Nel 1904 sorse la Centrale Termoelettrica di Castellanza, grazie alla Società Lombarda per la Distribuzione di Energia Elettrica. La creazione di una centrale costituì un notevole vantaggio per gli industriali tessili e cotonieri, che miravano all'incremento della produzione. Purtroppo, con l'aumento dell'inquinamento dell'Olona ad opera delle stesse industrie, l'acqua affluì sempre più lentamente, e la centrale fu messa fuori servizio. E' ancora visibile il rosso edificio in stile lombardo della centrale.

Castellanza è un esempio concreto di riqualificazione del tessuto urbano esistente: il riuso dei vecchi nuclei edilizi, la riutilizzazione delle aree libere sono non solo un recupero attivo delle testimonianze storiche della città ma soprattutto una conversione del suolo urbano.Alcuni edifici industriali costruiti sull'Olona, ora inattivi, sono divenuti di proprietà comunale e una parte di essi è stata riutilizzata a scopi sociali. Tra tutti spicca la struttura della filatura "Cantoni" parte della quale è stata recentemente ristrutturata divenendo sede dell' Università Carlo Cattaneo (L.I.U.C.).

Da vedere:

- Palazzo Carminati Brambilla, sede del Municipio

- Villa Pomini, divenuta centro culturale pubblico e dotata di una interessante biblioteca donata da Luciano Ottorino Pomini

- Villa Jucker, appartenuta ai Fagnani Arese e poi dal 1870 ai Cantoni, pare abbia ospitato Ugo Foscolo

- Museo Pagani , esposizione all'aperto di scultura contemporanea


Le foto sono state fatte durante la nevicata del 21/02/2004. E' bastata un pò di neve per trasfornare la Città di Castellanza in un paese incantato.

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