Le saline Ettore e Infersa, con i loro tre
mulini restaurati e funzionanti, spiccano nella laguna dello
Stagnone, di fronte all'isola di Mothia, lungo
l'itinerario "la via del sale" da Trapani a Marsala. Questo straordinario scorcio di Sicilia è gestito dalla “Saline
Ettore e Infersa S.r.l.”, una società di servizi turistici che si
occupa della promozione dei beni paesaggistici e culturali della fascia costiera
Trapani-Marsala. Attualmente la società gestisce le attività turistiche dell'area delle saline
Ettore e Infersa di Marsala, ed in particolare del mulino
d'Infersa, un vero gioiello di archeologia industriale
legato alla tradizione ed alla cultura della produzione del sale in
Sicilia. Restaurato da maestri d'ascia trapanesi, è uno dei pochi in
Europa perfettamente funzionante ed è visitato ogni anno da decine di migliaia
di turisti. In un contesto ambientale unico, portale d'ingresso alla Riserva Naturale
Isole dello Stagnone, le saline Ettore e Infersa offrono ai visitatori di tutto
il mondo il sale integrale in esse prodotto, prodotti tipici di qualitÃ
selezionati dell’artigianato siciliano, la possibilità di soggiornare e di
visitare l’area circostante
Il mulino d'Infersa, inserito nell'antica casa della salina omonima, risale al XVI secolo. Del tipo a stella (anche detto olandese), é tra i più grandi della zona. L'altezza complessiva della torre sfiora i tredici metri. Le macine al centro della torre sono di calcarenite locale, assemblate a spicchi e tenute assieme da un cerchio di ferro: ruotano mosse dal vento e macinano il sale. Questo, versato a mano nelle tramogge ottagonali di legno, in alto, esce dall'intercapedine tra la pietra superiore e quella inferiore.
Gli ingranaggi in legno determinano la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto. Tutti gli ingranaggi del mulino sono realizzati "legno su legno". L'uso del ferro in salina é ridotto al minimo. Il sale é pur sempre un agente estremamente corrosivo dei metalli e del ferro in particolare.
Il mulino d'Infersa é stato restaurato secondo lo schema costruttivo della prima generazione di motori eolici da Paolo Stampa, “Mastru Liddu”, uno degli ultimi maestri d’ascia trapanesi. Le pale o “ntinne” sono direttamente innestate sulla grande trave centrale, esagonale e chiamata “cilindro”, alla base dello "staso", in modo da alloggiare una pala su ciascuna delle sue facce. Il punto d'innesto di ogni coppia di pale contrapposte é distanziato, lungo l'asse del cilindro, di circa quindici centimetri rispetto a quello della coppia successiva, in modo da non indebolire la resistenza. La giacitura delle "ntinne" su tre diversi piani ha la controindicazione di creare una coppia ribaltante lungo l'asse. Il disegno meccanico della struttura ne risulta complicato dovendo eliminare ogni rischio di eccentricità nella rotazione delle pale e del “cilindro”.
Nella seconda generazione di mulini trapanesi, di cui i mulini per il
sollevamento dell'acqua della salina Ettore, restaurati e visitabili anch'essi,
sono un esempio, le pale sono invece agganciate ad una piastra circolare di
ferro solidale e coassiale al cilindro centrale, e giacciono quindi su un unico
piano.
La macchina eolica, ruotando alla velocità di non più di 15-20 giri
al minuto, sviluppa una potenza di oltre 100 cavalli (80
KWatt). La sua massima velatura é di 60 m2. Quando il vento, come
sovente avviene in questa punta ventosa e asciutta d'Europa, supera i 20 nodi e
il mulino completamente invelato rischia di squassarsi, i salinari riducono le
vele prendendo "le mani di terzaruoli". Se poi soffia lo scirocco, infido e
bizzarro compagno di molte giornate siciliane, i mulinari si guardano bene
dall'armare il mulino, temendo che uno dei frequentissimi salti di vento, in
intensità o in direzione, possa danneggiarne la struttura.
E’ possibile visitare la saline Ettore e Infersa durante tutto l’anno, da
Novembre a Marzo su prenotazione. Scoprire l’antico mulino e tutta l’area
circostante è davvero un’esperienza unica, anche grazie ai numerosi servizi
offerti al visitatore: Siamo inoltre in grado di fornire servizi personalizzati su
richiesta, riunioni di lavoro, meeting, presentazioni stampa,
logistica ambientazioni cinematografiche, etc.
Le saline Ettore e Infersa si trovano a metà strada circa tra Trapani
(trenta minuti d’auto) e Marsala (quindici minuti d’auto), in
Sicilia occidentale, ai margini della Riserva Naturale
Orientata dello Stagnone e dell’isola di Mozia Un luogo di straordinaria bellezza, dove accanto agli eccezionali paesaggi
naturalistici si possono apprezzare i mulini a vento tipici della costa
trapanese, originale esempi di archeologia industriale ancora oggi perfettamente
funzionanti. Proprio di fronte le saline, subito dopo gli isolotti della laguna dello
Stagnone, si stagliano le isole dell’arcipelago delle Egadi:
Favignana, Levanzo e Marettimo. A settentrione si scorge la “penisola” dove
sorge la città di Trapani, il cui nome originario, Drepanum,
vuol dire proprio falce. A meridione la città di Marsala estesa
attorno Capo Boeo. Nei dintorni decine di mete turistiche e culturali di grande valore: il museo
della nave punica di Marsala, il museo del satiro
danzante a Mazara del Vallo, Erice vetta e il suo
centro storico medioevale, il parco archeologico di Segesta e
quello di Selinunte, la riserva di Monte
Cofano e quella dello Zingaro, i faraglioni di
Scopello e la spiaggia di San Vito lo Capo… e tanto
altro ancora.
Sito di riferimento
Contatto di riferimento: info@salineettoreinfersa.com
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