L'impianto, inaugurato il 23 maggio 2009, è a funzionamento continuo: fino a 8 veicoli fanno la spola fra le due stazioni estreme con una frequenza minima di 4 minuti. La portata oraria è di 550 persone/ora, ampliabile a 740.
Il percorso dura poco meno di 12 minuti e supera un dislivello di 950 metri. Il servizio è di tipo pubblico, inserito nel sistema tariffario integrato della provincia autonoma di Bolzano.
Caratteristiche del nuovo impianto
Si tratta di un impianto "trifune" (2 portanti per direzione + 1 anello traente + 1 anello di soccorso), detto anche "3S", dal tedesco "3 Seil". Le cabine hanno capienza per 35 persone, di cui 24 sedute su panchette ribaltabili onde permettere l'eventuale trasporto di biciclette, carrozzelle e oggetti voluminosi. Sono dotate di porte automatiche, illuminazione a led e telecamere per la sorveglianza. L'alimentazione è a batterie, la cui ricarica avviene durante la sosta notturna in stazione. L'esercizio è flessibile, permettendo di impiegare in linea da 8 a 2 cabine contemporaneamente (sempre in numero pari), onde adattare il funzionamento alle richieste di capienza nell'arco della giornata. Il passaggio da uno schema all'altro può avvenire in ogni momento, senza arresto dell'impianto e in modo totalmente automatico. I veicoli temporaneamente non utilizzati vengono semplicemente trattenuti nelle stazioni, le quali ne possono ospitare fino a quattro. La cabina di volta in volta in partenza viene "lanciata" verso la linea e agganciata alla fune traente in movimento ininterrotto. Raggiunto il termine della corsa viene nuovamente sganciata, rallentata e infine arrestata. Il tempo di sosta minimo è di 3 minuti (divisi in due semi-periodi di 1,5 min. rispettivamente per discesa e salita di viaggiatori). Particolare la velocità dell'anello trattivo che non è costante. A causa del ridotto spazio disponibile presso la stazione a valle - realizzata sul limitato sedime della precedente - non è stato possibile realizzare "rampe di lancio" sufficientemente lunghe per cui, onde ottenere comunque la prevista velocità di esercizio di 7 metri/secondo (circa 25 km/h), all'avvicinarsi/allontanarsi delle cabine alle stazioni, la velocità scende per alcuni secondi a 3 m/s, realizzando così un funzionamento detto "pulsé". Il tracciato misura 4 541 metri in linea d'aria con 7 sostegni di linea e, a intervalli regolari, cavallotti di distanziamento e stabilizzazione fra le funi portanti con rullo di sostegno per la traente. Questi ultimi, assieme alla presenza delle due portanti, rendono molto stabile la corsa dei carrelli, in particolare in presenza di vento, frequente lungo l'intero tracciato. Il sistema di soccorso permette il recupero delle singole cabine con i viaggiatori a bordo, limitando così al caso estremo il recupero mediante calata.
Storia
Agli inizi degli anni sessanta l'unico vero collegamento fra altipiano e fondovalle era la ferrovia del Renon, una cremagliera che impiegava oltre 1 ora e 20 minuti per coprire il percorso fra Bolzano e Maria Assunta sul Renon. In quel periodo era anche iniziata la costruzione della strada che prometteva viaggi più comodi ma soprattutto assai più rapidi. Si presentava quindi il problema di ammodernare l'infrastruttura. L'aumento della velocità dei convogli avrebbe richiesto investimenti notevoli ai binari e ai mezzi ma sarebbe comunque stato limitato, in particolare in discesa. Se per le merci - rappresentanti ancora una fetta importante del servizio su rotaia - il tempo poteva rappresentare all'epoca un fattore secondario, non lo sarebbe certamente stato per le persone. Gli autobus avrebbero senz'altro garantito prestazioni e comfort di gran lunga superiori. Si aggiunga che il turismo non aveva ancora scoperto il proprio lato nostalgico per cui il "trenino" non pareva essere un'attrazione. La soluzione definitiva venne quindi trovata nella costruzione di una funivia. Il 16 luglio 1966 dunque, la vecchia cremagliera inaugurata 13 agosto 1907 lasciò il testimone al nuovo impianto a fune, lungo ben 4 566 metri, tanto da farlo entrare, a suo tempo, nel guinness dei primati, come il più lungo del mondo. Costruito da Ceretti e Tanfani (di Milano), venne rimodernato fra il 1986 e il 1987 da Agudio. La successiva scadenza della revisione ventennale - prevista per il 2006 - avrebbe richiesto un investimento di oltre 5 milioni di euro. Considerata la vetustà del sistema di funzionamento e la ridotta capacità di trasporto, fu deciso di realizzare un impianto totalmente nuovo, appunto a funzionamento continuo, quindi con maggiori prestazioni e tecnologia più avanzata. Non secondario l'obiettivo di rendere ancora più attraente il servizio per i numerosi pendolari che quotidianamente raggiungono il capoluogo Bolzano, anche grazie all'integrazione con il citato trenino del Renon, per il quale è stato introdotto un cadenzamento di mezz'ora Ottenuta una proroga di oltre un anno - sia per le buone condizioni di manutenzione che per la concomitanza dei festeggiamenti per i 100 anni della Ferrovia del Renon che avrebbero richiamato turisti da tutto il mondo - venne messo mano al progetto. Per contenere i costi fu stabilito di realizzare la nuova funivia con un contratto partenariato pubblico-privato, per cui il costruttore avrebbe coperto una quota della spesa in cambio dello sfruttamento per 40 anni di aree di pertinenza dove sarebbero sorti autorimesse, uffici e negozi. La gara venne vinta dalle imprese di Vipiteno Leitner per la parte funiviaria e Seeste Bau per le opere edili con il progetto architettonico delle stazioni redatto dell'architetto bolzanino Luca Zangirolami. Nonostante varie difficoltà strutturali - quali la posizione in ambito urbano della stazione a valle, la presenza di un elettrodotto e altre - e alcuni imprevisti - fra cui si citano il rinvenimento di una bomba d'aereo risalente alla seconda guerra mondiale e lunghi periodi di avverse condizioni atmosferiche -, è stato possibile riattivare l'esercizio dopo poco più di 20 mesi dalla dismissione della precedente funivia, avvenuta il 17 settembre 2007. L'impianto si presenta estremamente moderno, comprendendo pure l'avveniristica forma adottata per la stazione a valle coperta interamente di lastre di rame come l'edificio a monte.
L'impianto precedente
Un impianto a "va e vieni" con due cabine era, al tempo della costruzione, una realizzazione ormai tradizionale. Non si poteva però unire la stazione a valle della sezione a cremagliera "Bolzano - Ferrovia del Renon" con quella a monte presso l'abitato di Maria Assunta sul Renon mediante una linea retta, condizione necessaria per la realizzazione di una tale opera, a meno di prevedere una o più stazioni intermedie. Ma tale soluzione avrebbe richiesto di fatto più impianti distinti e trasbordi dei viaggiatori. Si valutò pertanto un nuovo tracciato, senza curve, fino a Soprabolzano. La distanza da coprire era, per allora, elevatissima: oltre 4 chilometri, di cui circa la metà in forte pendenza e il resto quasi in piano. Venne quindi deciso di dividere ogni via di corsa in due sezioni, con cambio della fune portante a metà. Degli otto sostegni necessari, uno venne perciò costruito con la funzione di ancorare i quattro capi delle portanti. Denominato "dispositivo intermedio", si faceva notare per la sua imponenza e per la necessità di rallentare la corsa delle cabine i cui carrelli dovevano "scavalcare" indenni il passaggio da una fune all'altra. Questa particolarità richiese inoltre la realizzazione di grandi pozzi per i contrappesi in entrambe le stazioni, a monte e valle. Dati tecnici:
2 + 2 funi portanti chiuse diametro 52 mm di 2235 + 2770 m
fune traente Seale diametro 24 mm di 4730 m
fune zavorra Seale diametro 22 mm di 4800 m
fune di soccorso Seale diametro 15 mm di 9490 m
lunghezza inclinata 4 565,60 m
dislivello 950,80 m
capienza cabine 50 posti + 1, con semplici strapuntini ai quattro angoli
portata persone/ora 250 per cabina
velocità 8 m/s (circa 30 km/h).
Le restanti caratteristiche principali erano sostanzialmente le stesse dell'impianto attivato nel 2009.
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