Marineland Squali

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Origine dei termini

Il termine "squalo" deriva dal latino squalus, col significato di ruvido, aspro, indicandone la pelle scabra, [1] (da cui deriva squama e squamoso), infatti spesso utilizzata come abrasivo, col nome di zigrino. Per analogia, a sua volta il termine deriva dal sanscrito kal-a, col significato di nero, tenebroso, brutto (da cui anche i termini squallido, squallore e squalida, il nome del vestito nero a lutto portato ai tempo dei latini), per il loro aspetto terrorizzante e sgradevole, anche nel senso di pericoloso per l'uomo. In germanico veniva indicato come schurke, ovvero vile, cattivo, aggressivo, e da cui deriverebbe il termine inglese shark. Per la loro aggressività, intorno al XVII secolo cominciò a comparire anche il termine "pesce"-"cane".
L'etimologia di Selachilomorpha invece, risale al greco σελάχιος seláchios, ovvero "cartilagineo" (selacio- in zoologia si applica a quei pesci cartilaginei con corpo fusiforme o depresso, coda eterocerca e bocca quasi semicircolare), e μορφή morphḗ, "forma".

Varietà

Il raggruppamento dei Selachilomorpha comprende più di 500 specie[2], per le quali la respirazione avviene attraverso l'utilizzo di un numero variabile tra cinque e sette di fessure branchiali. Caratteristica peculiare del corpo degli squali è che esso è ricoperto da dentelli dermici che proteggono la pelle dai danneggiamenti dovuti ai parassiti e migliorano l'idrodinamica.
Questi pesci sono inoltre dotati di varie serie di denti di riserva, che intervengono in sostituzione di quelli persi o danneggiati[3].
Le dimensioni degli squali spaziano da quelle del minuscolo squalo lanterna nano (Etmopterus perryi), una specie che vive in profondità e che misura soltanto 17 cm in lunghezza nel maschio, e 20 nella femmina[4], a quelle dello squalo balena (Rhincodon typus), il pesce più grande in assoluto[5].
Tutti gli squali sono carnivori e la maggior parte di loro si nutre di pesci ed altri animali marini, a differenza degli esemplari più grandi, come il succitato squalo balena, che si nutrono principalmente di plancton.
In genere si immagina che gli squali vivano soltanto in acque salate, ma lo squalo dello Zambesi (Carcharhinus leucas) è solo il più conosciuto di una serie piuttosto numerosa di specie di squali d'acqua dolce che nuotano sia in acqua salata che in acqua dolce, così come in quella dei delta fluviali[6].
In conseguenza di attacchi anche non provocati ai danni di esseri umani, operati da alcune specie in particolare, gli squali hanno guadagnato la fama, solo in parte giustificata, di essere pericolosi.
Anche per questo motivo, oltre che per il fatto che la loro carne è considerata pregiata in molti stati asiatici, diverse specie di squalo sono sottoposte a pesca intensiva che li pone in pericolo di estinzione.

Descrizione fisica

Tipiche caratteristiche fisiche degli squali sono il corpo affusolato, la testa appuntita ed una grande apertura delle mascelle. La maggior parte di loro presenta cinque fessure branchiali ai lati della testa[7] (anche se in alcune specie se ne trovano sei o più, come negli Hexanchiformes[8]). Oltre alla prima pinna dorsale, appuntita e triangolare, lo squalo possiede un paio di pinne pettorali, un paio di pinne pelviche, una seconda pinna dorsale, una pinna anale ed una pinna caudale eterocerca epicerca (ovvero il lobo superiore è più sviluppato dell'inferiore) dalla forma caratteristica[9]. La spinta supplementare verso il basso esercitata dalla forma particolare della coda è compensata dalla presenza di pinne pettorali ben sviluppate. Le altre pinne cosiddette impari, cioè le dorsali e le anali, hanno invece funzioni prettamente equilibratrici[10].
Attualmente si conoscono circa 500 specie di squali[2], che possono presentare lunghezze totali molto diverse; si va dal piccolo squalo pigmeo (Squaliolus laticaudus), che non supera lunghezze di 22 cm[11], al gigantesco squalo balena (Rhincodon typus), un pesce filtratore che raggiunge una lunghezza massima di 20 metri ed una massa di 34 tonnellate[5].
Le parti terminali della pinna pelvica nel maschio si sono modificate in organi sessuali a forma di sigaro-salsiccia, meglio noti come emipeni. Questi organi garantiscono la fecondazione interna: servono per introdurre lo sperma nel corpo della femmina[12] attraverso la cosiddetta cloaca.

#Squali
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Note Personali

Entrare nel lungo Tunnel nella vasca degli squali, è impressionante, passano gli squali ovunque.

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