Lecce è un comune italiano di 94.840 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia della Puglia, la seconda della regione per numero di abitanti. Situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina, è comune capofila di un'area vasta di circa 500.000 abitanti, comprendente 31 comuni della parte settentrionale della provincia. Sorge a 11 chilometri dalla costa adriatica e a 23 da quella ionica ed è il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.
Città d'arte del Meridione italiano, è nota come "la Firenze del Sud" o "la Firenze dell'epoca del barocco": le antichissime origini messapiche e i resti archeologici della dominazione romana si mescolano infatti alla ricchezza e all'esuberanza del barocco, tipicamente seicentesco, delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate è stato particolarmente fecondo durante il Regno di Napoli ed ha caratterizzato la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese.
è stata tra le sei città italiane candidate a Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019 nonché Capitale italiana della cultura nel 2015. Al 2016, tra le città della Puglia è quella che registra il maggior numero di arrivi e presenze turistiche, seconda solo a Napoli nell'Italia peninsulare del Sud.
Etimologia
Gli antichi geografi greci, Strabone, Tolomeo, conoscono il toponimo (greco) Luppìai, i latini dÃnno Lipiae o Lippiae. Il nome antico di Lecce indica località accanto a una o più delle tante "fogge" disseminate per la Puglia: grandi riserve d'acqua. Le basi di Luppìai, Lippiae richiamano elementi che corrispondono a semitico occidentale l-, li (a, presso, 'to, in') e accadico uppu(pozzo, 'pit, hole'): gli stessi dell'idronimo germanico Luppia: Lippe, che sbocca nel Reno. Rudiae; (greco) Rodìai: accadico ra?u (canale, cunicolo per l'acqua, corso d'acqua).
Territorio
Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.
Lecce sorge nella parte centro-settentrionale della pianura salentina, nel cosiddetto Tavoliere di Lecce, un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge, a nord, e le serre salentine, a sud. L'area è caratterizzata da un particolare terreno, calcareo-marnoso del Miocene, che nell'Italia meridionale s'incontra quasi esclusivamente nella Terra d'Otranto e che viene comunemente conosciuto col nome di "pietra leccese", facilmente scavabile e tagliabile. La morfologia del territorio è complessivamente pianeggiante.
Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumerevoli inghiottitoi (chiamate vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliano l'acqua nel sottosuolo alimentando la falda freatica. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini. Il territorio del comune di Lecce è percorso dall'Idume, un fiume che sfocia nel mare Adriatico nei pressi della marina di Torre Chianca, formando il bacino dell'Idume.
Il territorio comunale si estende per oltre 238 km² e si affaccia sul mare Adriatico per più di 20 km. Comprende marine di San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Spiaggiabella e Torre Rinalda e la frazione di Villa Convento, amministrata in parte dal comune di Novoli e il sobborgo di San Ligorio. La località di Casalabate è passata dal 15 maggio 2012 sotto la giurisdizione dei comuni di Squinzano e Trepuzzi per effetto dell'esito del referendum consultivo del 12 e 13 giugno 2011.
La popolazione è fortemente concentrata nella parte più meridionale del territorio comunale, dove sorge la cittÃ, mentre il territorio ad est e a nord è costituito in gran parte da aree di interesse paesaggistico e ambientale ed è scarsamente popolato.
Castello di lecce
L'imperatore Carlo V d'Asburgo nel 1539 emanò l'ordine di demolire il vecchio baluardo principesco, risalente al Medioevo, e di costruire una nuova fortezza, all'avanguardia con le tecniche di architettura militare. I lavori di costruzione e di progettazione furono affidati a Gian Giacomo dell'Acaya, ingegnere generale del Regno di Napoli. La parte più esterna fu realizzata tra il 1539 e il 1549.
Nel 1872 venne colmato il fossato che lo circondava ed eliminati i ponti elevatori delle due porte: "Porta Reale", l'unica che oggi consente l'accesso, e la "Porta Falsa o di Soccorso" sul lato posteriore, che è quello più sviluppato ed il più fortificato, per contrastare i pericolosi attacchi che provenivano dalla vicina costa del mare Adriatico.
Per far posto all'imponente mole del castello fu demolito il Convento dei Celestini con l'annessa Chiesa di Santa Croce, in seguito riedificati in via Umberto I, e l'elegante reggia di cui rimane qualche traccia, inglobata nel corpo di fabbrica centrale: il Mastio a Nord-Est, la torre collocata a sinistra nel cortile a la "Torre mozza" posta a Sud-Ovest.
Il castello non ebbe solo funzioni difensive; per esempio, nel XVIII secolo una delle sale fu adibita a teatro.
Dal 1870 al 1979 il Castello fu caserma e distretto militare. Il 30 aprile 1983 l'Amministrazione Militare cedette il Castello al Comune di Lecce, che oggi lo utilizza come sede dell'Assessorato alla Cultura e centro per le attività culturali. Il primo piano del castello, area Nord-Ovest e area Sud-Est, è utilizzato per collocarvi eventi, promuovere iniziative culturali e realizzarvi percorsi espositivi.
Recenti indagini archeologiche svolte dall'Università del Salento hanno messo in luce il nucleo (almeno ad oggi) più antico del maniero, che è da far risalire al XIII secolo e inizi del XIV secolo cioè tra l'età sveva e quella angioina. Da riferire a tale periodo è la torre alta e svettante di forma quadrata che si trova al centro della fortezza del Cinquecento, da cui si sviluppò tutto l'impianto del castello così come appare oggi. Nel corso del Cinquecento come spesso accade nel area salentina il maniero venne profondamente modificato e ciò che vediamo oggi è in gran parte da collegare a tale periodo. Sappiamo che vi lavorarono diverse personalità legate all'architettura militare in particolare, Gian Giacomo dell'Acaya (ma su questo non vi è certezza).
Giardini pubblici Giuseppe Garibaldi (ex Villa del
Situato in zona urbana, a ridosso del centro storico, il giardino pubblico di Lecce è compreso tra viale XXV Luglio, via Achille Costa, via San Francesco d’Assisi e via Giuseppe Garibaldi. Gli ingressi sono quattro, uno per ogni via perimetrale, tutti provvisti di cancello in ferro e tutti agibili; l’ingresso principale si apre su viale XXV Luglio. Interamente recintata, la Villa è accessibile negli orari di apertura al pubblico. Si estende su circa 34.000 mq di suolo di forma geometrica piuttosto regolare, pianeggiante, con un lieve aumento di quota sul lato settentrionale. Di proprietà del Comune di Lecce, è protetta da vincolo con Dichiarazione Ministeriale del 25 settembre 1923.
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Rasty
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