Roseto degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi è un comune italiano di 25 599 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo, affacciato sul mare Adriatico e compreso tra le foci dei fiumi Vomano (a sud) e Tordino (a nord)._1
Roseto degli Abruzzi è un comune italiano di 25 599 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo, affacciato sul mare Adriatico e compreso tra le foci dei fiumi Vomano (a sud) e Tordino (a nord)._2
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Info

Roseto degli Abruzzi è un comune italiano di 25 599 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo, affacciato sul mare Adriatico e compreso tra le foci dei fiumi Vomano (a sud) e Tordino (a nord).
è uno dei maggiori comuni della costa teramana e, dopo il capoluogo, è il più popoloso della sua provincia di appartenenza. Nell'ultimo decennio, Roseto è stata interessata da un notevole incremento demografico[3], grazie allo sviluppo di alcune zone residenziali affacciate sull'Adriatico, del quartiere di Borsacchio e delle frazioni di San Giovanni, Campo a Mare e Voltarrosto.
La città bassa è un'attrezzata, e molto frequentata, località balneare e il suo litorale è noto anche con la denominazione turistica di Lido delle Rose. Dal 1999 si fregia della Bandiera Blu.

Territorio

Roseto è situata sulla costa adriatica a 5 metri di altitudine s.l.m. tra le foci del fiume Vomano e quella del fiume Tordino. Il tessuto urbano si sviluppa su un'area pianeggiante che occupa la zona del litorale; a ovest la città si estende anche sulle colline circostanti, la frazione di Montepagano con i sui 285 m di altitudine domina l'intero paesaggio comunale. La città è interessata dalla presenza di falde freatiche, che con le escursioni stagionali, rimontano anche di un metro, specialmente in primavera, a seguito dello scioglimento delle nevi sui monti. La costa dove si estende la città era un tempo quasi interamente occupata da acquitrini.

Storia

Origini: età medievale
Il nucleo originario medievale di Roseto è il borgo antico di Montepagano, sopra il colle che sovrasta la costa, famoso nel territorio per l'ampia coltivazione di piante, tra le quali le rose, da cui derivò il nome "Rosburgo" (Città delle Rose).

Età moderna: l'Ottocento e il Novecento
Il centro abitato moderno iniziò a svilupparsi attorno alla stazione ferroviaria costruita negli anni sessanta dell'Ottocento, con il nome de Le Quote (da qui il nome degli abitanti cotaroli), che si riferiva alle 12 quote di terreno tra il fiume Vomano e il torrente Borsacchio. Nel decennio successivo fu edificata la prima chiesa (dedicata a Santa Filomena) e una scuola elementare. Il 22 maggio 1887, l'agglomerato, che faceva allora parte del comune di Montepagano, fu ufficialmente battezzato Rosburgo mediante decreto reale di Umberto I, Re d'Italia. Il 23 gennaio 1907 la frazione fu interessata da un terremoto di media intensità (5° grado della Scala Mercalli) che provocò modesti danni materiali, ma nessuna vittima. Due anni più tardi, per dare servizio a una popolazione sempre più numerosa, fu aperto in paese un ufficio anagrafico (1909). Nel 1927 la sede comunale fu trasferita da Montepagano a Rosburgo, che, per l'occasione, cambiò ufficialmente il proprio nome in Roseto degli Abruzzi.

Cambiamento del nome a "Roseto degli Abruzzi"
Il motivo è da ricercarsi nell'impopolarità che il nome del comune (Rosburgo) godeva tra i soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Tale nome, chiaramente germanizzante, riportava alla mente gli austriaci e i tedeschi contro cui i militi stavano combattendo. Si racconta che Li surdat(e) (cioè i soldati, in dialetto rosetano), affacciati ai finestrini del treno che li conduceva al fronte bellico, non facevano che mandare fischi ed insulti, allorquando, passando per la stazione ferroviaria, leggevano il nome della cittadina.

Dal Novecento all'età contemporanea
Oltre al vecchio nome (Rosburgo), Roseto ha anche dovuto cambiare quello della patrona della città, Santa Filomena di Roma, che è stata ufficialmente sostituita dalla Santissima Maria Assunta: la Sacra Congregazione dei Riti, nella riforma liturgica avvenuta negli anni sessanta, ha rimosso infatti dal calendario il suo nome. Accanto ai resti di Santa Filomena, gli studiosi non avevano infatti rinvenuto alcuna traccia di sangue, che sarebbe stata una testimonianza della propria santità, ma solo un'ampolla di profumi e oggetti ornamentali (orecchini, anelli, etc..).
La materia è ancora molto controversa: taluni ritengono che i resti rinvenuti potrebbero appartenere ad una seconda fanciulla, morta sempre nel IV secolo. La reliquia non è risultata tuttavia attendibile.
Nel periodo degli anni Sessanta, Roseto degli Abruzzi subì un largo incremento economico e demografico, come la altre città balneari di Silvi, Pineto, Giulianova, Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare, Ortona e San Salvo: tutte città della costa adriatica. Tale incremento è dovuto allo sfruttamento proficuo della zona marittima della città di Roseto, che pian piano si trasformò in un riviera balneare, dedita soprattutto all'accoglienza turistica estiva.
Nel 1999 la città ricevette il fregio della Bandiera blu, e fino ad oggi, tutti gli anni, la città viene premiata con tal fregio.

#RosetoAbruzzi

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