Costa Mediterranea - Dubronik - Ragusa

Ragusa (spesso chiamata anche con il nome croato Dubrovnik, in italiano anche Ragusa di Dalmazia e Ragusi) è una città della Croazia meridionale_1
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Ragusa (spesso chiamata anche con il nome croato Dubrovnik, in italiano anche Ragusa di Dalmazia e Ragusi) è una città della Croazia meridionale_3
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Info

Ragusa (spesso chiamata anche con il nome croato Dubrovnik, in italiano anche Ragusa di Dalmazia e Ragusi) è una città della Croazia meridionale di 42.641 abitanti, situata lungo la costa della Dalmazia. La città, che ha lungamente mantenuto la sua indipendenza, vanta un centro storico di particolare bellezza che figura nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e che le è valso il soprannome di "perla dell'Adriatico".

Geografia fisica

Ragusa è il capoluogo della regione raguseo-narentana, nonchè la maggiore città della Dalmazia meridionale.
La città di Ragusa è stata fondata originariamente su un'isola rocciosa e poi collegata alla terraferma mediante interramento di un sottile braccio di mare (che corrisponde oggi alla parte pianeggiante della città). Le fortificazioni attuali risalgono al XVII secolo, quando in seguito ad un devastante terremoto la città venne ricostruita quasi interamente.
Dal punto di vista urbanistico, il centro storico (che è tassativamente pedonale) è diviso a metà da un lungo stradone lastricato (detto appunto "Stradàn") che termina in prossimità del porto e lungo il quale si affacciano i palazzi più significativi della città. Di fronte alla città vi è l'isola di Lacroma.

Storia

La città venne fondata col nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo ad opera degli abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusavecchia o Cavtat) in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari. Successivamente, la città entrò sotto la protezione dell'Impero Bizantino ed iniziò a sviluppare un fiorente commercio nell'Adriatico e nel Mar Mediterraneo orientale. Nell'XI secolo Ragusa era ormai una florida città mercantile e grazie alla salda alleanza con Ancona riuscì a resistere allo strapotere veneziano in Adriatico e potà svilupparsi ulteriormente come repubblica marinara. Caduta Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), la città passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e tale rimase, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358. In questo periodo Ragusa mutuò dalla Serenissima il proprio assetto istituzionale.
Approfittando della sconfitta dei Veneziani (1358) per opera dell'Ungheria, Ragusa si sottomise formalmente a quest'ultima in cambio di un tributo annuale, che si pagava sia in termini di denaro che di imbarcazioni, garantendosi tuttavia un'indipendenza di fatto. Ottenuta in questo modo la libertà i cittadini poterono di nuovo scegliere un proprio assetto istituzionale eleggendo un consiglio cittadino e un proprio senato. Ragusa iniziò a prosperare grazie ad una spiccata attitudine mercantile ed all'abilità dei suoi governanti. Nel giro di pochi decenni la città divenne un primario centro commerciale e culturale e giunse a rivaleggiare con la Serenissima Repubblica di Venezia. Neppure il declino della potenza ungherese (battaglia di Mohàcs, 1526) riuscì a scalfire la prosperità di Ragusa: la città si diede, così come aveva fatto con gli ungheresi, all'Impero ottomano e preservò ancora una volta, tramite il pagamento di un tributo, la sua sostanziale indipendenza. Nel 1416 la repubblica di Ragusa fu il primo stato europeo ad abolire la schiavitù e l'uso degli schiavi.
La prima fase del declino della città è dovuto alla scoperta dell'America nell'anno 1492 che escluse il Mediterraneo dalle principali rotte commerciali. Ma solo con il dominio Ottomano del XVI secolo iniziò per la città un lento quanto inarrestabile declino, dovuto anche al terremoto che scosse la città nel 1520 e accelerato soprattutto dal terribile terremoto del 6 aprile 1667, che rase al suolo gran parte della città facendo 5.000 vittime. Ragusa risorse velocemente dalle macerie dotandosi di un impianto urbanistico moderno grazie all'attività di molti scalpellini, ma la ripresa fu parziale e di breve durata. La città venne sempre più a dipendere dal gioco delle potenze straniere e potè conservare la sua indipendenza solo grazie alla sua modesta importanza. Nell'anno 1806 la città venne occupata militarmente dalle truppe napoleoniche, e nel 1808 un proclama del Maresciallo Auguste Marmont pose fine alla secolare repubblica di Ragusa. L'amministrazione francese la riconobbe parte del Regno d'Italia napoleonico nel 1808 e successivamente venne annessa alle Province Illiriche nel 1809.
Assegnata definitivamente all'Austria con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu unita alla Provincia della Dalmazia e rimase fino al 1918 (termine della prima guerra mondiale) sotto il dominio diretto degli Asburgo. Fu in questo periodo che la città divenne teatro di uno scontro dovuto alla formazione delle varie coscienze nazionali, che tendevano ad attribuire a sè non solo il territorio comunale, ma anche l'antica e gloriosa storia della millenaria repubblica marinara. Questo scontro vide tre componenti in campo: quella croata - maggioritaria - quella serbo/montenegrina e infine la componente italiana: ognuna si organizzò in un partito e per un certo periodo di tempo serbi e italiani si coalizzarono in funzione anticroata, riuscendo anche a far eleggere l'autonomista italiano Marino Bonda al Parlamento imperiale di Vienna: fu l'ultimo rappresentante italiano ad ottenere questa carica. Nello scontro serbo/croato sulla paternità etnico/storica della Repubblica di Ragusa si possono vedere in filigrana alcune delle motivazioni che cent'anni dopo avrebbero portato i governanti serbo/montenegrini ad accampare diritti sulla città.
Nel 1919 Ragusa divenne parte del neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi Regno di Jugoslavia, e nell'aprile 1941 fu occupata militarmente dal Regno d'Italia per un paio di anni. Nel settembre 1941 Mussolini ne propose l'annessione al Governatorato della Dalmazia (cioè al Regno d'Italia) con la creazione della Provincia di Ragusa di Dalmazia, che però non fu costituita per l'opposizione del croato Ante Pavelic. Successivamente, dopo la seconda guerra mondiale, Ragusa fece parte della Repubblica Socialista di Croazia nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
In seguito alla dissoluzione di quest'ultima e alla successiva guerra in Jugoslavia, la città si trovò quasi sulla linea del fronte e il 6 dicembre 1991 venne bombardata dalle forze armate jugoslave (serbi, montenegrine) dalle montagne alle spalle della città. Le bombe causarono molte vittime e non risparmiarono neppure il centro storico, che venne notevolmente danneggiato. Con la fine delle ostilità la città si è velocemente ripresa ed ha riacquistato la sua vocazione culturale e turistica.
Il santo patrono di Ragusa è San Biagio (nel dialetto croato della città: sveti Vlaho; o in croato: sveti Blaà). Nella chiesa a lui dedicata è conservato il cranio in un ricco reliquiario a forma di corona bizantina, che viene portato solennemente in processione nella ricorrenza del santo, che secondo la leggenda e la tradizione popolare, difese e protesse la città da un'aggressione della Repubblica di Venezia. Oggi a Ragusa lo 0,04% della popolazione è italiano.

Origini del nome

Secondo un famoso passo di Costantino Porfirogenito:
" Nella lingua dei Romani, la città di Ragusa non è chiamata Ragusa, ma, poichè si trova in cima a dei colli, nell'idioma romano è chiamata lau, "la rupe", sicchà gli abitanti sono chiamati "Lausaioi", cioè "quelli che vivono sulla rupe". Ma la volgare consuetudine, che corrompe spesso i nomi alterando le loro lettere, ha mutato questo appellativo, e li chiama "Rausaioi". "
Nel tempo il nome della città venne scritto in vari modi, tutti derivanti dalla stessa radice: Lausa, Labusa, Raugia, Rausia, Rachusa e finalmente Ragusa.
Il nome slavo Dubrovnik deriva invece dalla parola dubrava, e cioè foresta di querce: questi alberi infatti ricoprivano un tempo la montagna di San Sergio (in croato Srd), sulle pendici della quale venne costruito il nucleo antico della città. La denominazione Dubrovnik apparve per la prima volta in un trattato commerciale fra il Banato di Bosnia e la Repubblica di Ragusa del 29 agosto 1189 noto come Carta del bano Kulin, dal nome dell'allora signore della Bosnia.
Il nome Ragusa fu quello ufficiale fino agli anni '70 del XIX secolo, utilizzato in modo esclusivo anche dalla grande maggioranza dei testi geografici e storici dell'Europa occidentale e nelle mappe nautiche. A partire da quel periodo, il nome ufficiale diventò bilingue: Ragusa - Dubrovnik. Alla fine della dominazione austroungarica sulla Dalmazia e all'inserimento della città nel nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (de facto a novembre del 1918) l'unico nome ufficiale divenne quello slavo di Dubrovnik, oggi utilizzato in modo quasi esclusivo nella quasi totalità delle lingue. Anche nei testi di lingua italiana ha iniziato a prevalere quest'ultima denominazione, cosicchè negli anni novanta personaggi pubblici come Federico Zeri, Indro Montanelli e Claudio Magris hanno invitato a non abbandonare il toponimo Ragusa. Il nome della città quando si parla dell'antica Repubblica di Ragusa è rimasto invece in prevalenza quello antico, ma nella pubblicistica in lingua croata è usato il termine Dubrovacka Republika (Repubblica di Dubrovnik).
Il Ministero degli Esteri italiano, nel decreto istitutivo di un consolato onorario nella città dalmata datato 23 luglio 2007, ha usato la doppia denominazione Ragusa/Dubrovnik.

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