Siracusa è un comune italiano di 118,704 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Sicilia.
Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, è la quarta città della Sicilia per numero di abitanti, dopo Palermo, Catania e Messina, in passato Siracusa fu una fra le metropoli più grandi del mondo antico e tra le più grandi poleis del mondo greco. Inoltre, per oltre un millennio, fino alla conquista islamica della Sicilia, è stata la più importante città siciliana ed il capoluogo dell'isola nel periodo romano ed in quello bizantino.
Caratterizzata da ingenti ricchezze ed importanti rilevanze storiche, archeologiche e paesaggistiche sul profilo antico, rinascimentale e barocco, nel 2005 la città è stata insignita del titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO insieme con la Necropoli Rupestre di Pantalica.
La città di Siracusa si sviluppa in parte sul promontorio-isola di Ortigia e in parte sulla terraferma.
La conformazione della costa determina l'ampia insenatura del Porto Grande, cinta a nord dall'Isola e a sud dal promontorio del Plemmirio.
Il suo aspetto geologico è compreso nell'Area Iblea; tale area è una struttura che costituisce parte delle propaggini settentrionali emerse dalla Placca africana, la quale ha nel mediterraneo, e quindi in Sicilia, il suo punto di scontro con la Placca Europea.
Ma questa zona ha un'altra particolaritÃ, infatti i ricercatori geofisici hanno scoperto che nell'area dei Monti Iblei si è formata una placca a parte, denominata "micro-placca siculo-iblea", essa fa parte della placca africana ma ha una sua dinamica peculiare, comprende gran parte della Sicilia e dei mari circostanti ed è la responsabile dei terremoti più forti verificatesi nella parte Orientale dell'Isola.
I Monti Iblei sono composti da rocce calcaree bianche conchiglifere, più precisamente da roccia carbonatica originata da sedimenti marini depositatisi nel Miocene; Infatti il territorio dove ora sorge Siracusa, un tempo era sommerso dalle acque, e ne sono prova i tanti fossili di conchiglie visibili sulle rocce circostanti.
I suoi rilievi montuosi, non sono di dimensioni notevoli, essendo la città in prossimità della costa; vi sono in maggioranza colline, la cui cima più alta è il monte Epipoli. In prossimità di Cassibile, invece vi è un grande canyon, che è stato scavato nel corso dei secoli dal fiume Anapo.
L'Anapo è uno dei fiumi di Siracusa, il quale scorre per quaranta chilometri, ed ha un carattere principalmente torrentizio; poi vi è il fiume Ciane, breve corso d'acqua che sfocia nel Porto Grande, dove si congiunge con l'Anapo; è un fiume perenne alimentato anche nel periodo estivo.
Altro fiume è quello di Cassibile, lungo trenta chilometri, si snoda tra i comuni di Noto e Avola, sfociando poi nel Mare Ionio. I canali artificiali che attraversano Siracusa sono: MammaiÃbica, Pismotta e Regina. I laghi e le piccole cascate si trovano situate all'interno di Cava Grande del Cassibile. Nella città vi è una fonte d'acqua dolce, la rinomata Fonte Aretusa, e una grotta artificiale, detta Grotta del Ninfeo, dalla quale scorre l'acqua che proviene dall'acquedotto Galermi.
Siracusa si affaccia sul Mar Mediterraneo, con il bacino del Mar Ionio.
Le sue coste sono formate prevalentemente da scogli, ma vi sono anche ampie spiagge sabbiose.
I comuni con i quali confina sono: a nord con Priolo Gargallo e Città Giardino (frazione di Melilli), ad ovest con Solarino, Floridia, Palazzolo Acreide, Noto e Canicattini Bagni e a sud con Noto e Avola.
I confini territoriali sono delimitati a nord da contrada Targia; ad ovest da Belvedere, avamposto panoramico; a sud da Cassibile e Fontane Bianche.
La storia di Siracusa inizia con i primi insediamenti preistorici di popolazioni dell'età del bronzo e del ferro.
Dato che la storiografia e la scienza archeologica non sono ancora riusciti a chiarire l'esatta origine dei Sicani e Siculi, si è arrivato anche a pensare che potessero essere lo stesso popolo, inoltre vi è parecchia incertezza sui loro primi spostamenti all'interno della Sicilia, per cui anche per Siracusa c'è un certo mistero risalente appunto all'inizio dei tempi di questa cittÃ.
Dai resti di capanne preistoriche ritrovate in varie zone urbane, appare comunque evidente che il territorio siracusano è stato interessato dall'abitato delle popolazioni autoctone della Sicilia.
La vicinanza con Pantalica (il sito definito "la Capitale dei Sicani prima e dei Siculi poi"') suggerisce che anche Siracusa abbia avuto prima un popolo Sicano e poi, seguendo la storiografia ufficiale, è arrivato il popolo dei Siculi che ha scacciato i Sicani verso l'entroterra siciliano tra Enna, Agrigento, Palermo, dove infatti vi è una catena montuosa che tutt'oggi porta il nome di quell'antico popolo: i Monti Sicani.
Sono molte le necropoli di epoca sicula rinvenute nei dintorni di Siracusa: Thapsos, Plemmirio; Scala Greca, Santa Panagia, Ortigia, sono solo alcuni dei luoghi siracusani dove sono state rinvenute tracce risalenti a quell'epoca.
Da sottolineare anche la necropoli di Cassibile, che è considerata la più importante dopo quella di Pantalica.
Grazie ai reperti ritrovati è stato possibile appurare che le popolazioni siracusane dell'età del Bronzo e del Ferro avevano già rapporti commerciali con i popoli del mare Egeo; risalgono infatti a questo periodo i frammenti di vasellame ritrovati con decorazioni base che non riportano alle influenze italiche, ma ben si trovano riscontri e similitudini con le usanze decorative grezze provenienti da Troia e da Micene.
L'archeologo Orsi ha dimostrato con le sue scoperte che la popolazione sicula di quell'epoca conosceva l'arte micenea.
Non sono molte le testimonianze scritte che ci parlano del periodo pre-greco di Siracusa, eppure dovettero avere grande importanza, dato che lo stesso nome della città risale proprio all'origine del linguaggio siculo.
Verso l'VIII sec. a.C. arrivarono a Siracusa i primi greci provenienti da Corinto, i quali guidati dal nobile greco Archia, fondarono una colonia Syrakousai che in breve tempo crebbe, di molto, sviluppando una vera e propria cittÃ, così ampia che numerosi storici definirono metropoli, ed alcuni la definirono persino Primo Impero d'Occidente.
Come si arrivò a tali proporzioni è un quesito che da sempre affascina storici di diverse nazionalitÃ.
La cultura siracusana divenne ellenica, sorsero i Templi dedicati ad Apollo, a Zeus, ad Athena (successivamente trasformato nell'odierno Duomo di Siracusa); nacquero miti e leggende che parlavano di divinità greche, di ninfe e di eroi mortali. Nasce il mito di Aretusa, storia di epoca greca che è rimasta talmente legata a Siracusa, che anche oggi l'espressione "aretusea" si usa per parlare e definire la "città siracusana".
Siracusa fondò a sua volta delle colonie; attraversò lunghi periodi di Tirannide alternati a brevi momenti di governi democratici; la sua fama richiamò in città uomini di cultura e la fece diventare culla d'arte e di scienze; Platone, che qui voleva formare la sua "Repubblica dei Fiolosofi", Pindaro, che le dedicò versi di poesia, Eschilo, che presentò al Teatro Greco di Siracusa, per la prima volta la sua opera I persiani. Siracusa viene citata nei romanzi dell'epoca; nel Romanzo di Alessandro, il libro che parla dei racconti leggendari sulla vita di Alessandro il Grande, viene descritta come "Possente" nella "Fiorente e Bella" Sicilia; Plutarco ne narrerà le vicende storiche al tempo in cui le legioni romane le posero l'assedio.
Siracusa si ritrovò a combattere contro la Syntèleia, una lega formata da popolazioni autoctone della Sicilia (siculi, sicani, elimi) capeggiata da Ducezio, abile combattente; il quale unì le città stanche di sottostare all'espansione greca, e dichiarò con esse guerra a Siracusa, vista come il centro della tirannide siciliana. L'esito finale fu la sconfitta di Ducezio e della sua causa, ma per il coraggio dimostrato invece di essere ucciso verrà dai siracusani condotto in esilio a Corinto.
Siracusa combatté più volte con Cartagine, la più potente città fenicia, con essa fece trattati di pace e poi nuovamente battaglie. Durante la guerra del Peloponneso si ritrovò nemica di Atene, quindi si alleò con Sparta, ottenendo con l'appoggio degli spartani una vittoria decisiva sulla capitale della Grecia.
Infine giunsero i Romani che la conquistarono dopo un lungo assedio e dopo estenuanti lotte che portarono all'uccisione dell'inventore matematico siracusano, Archimede, così definito dal filosofo e storico danese Johan Ludvig Heiberg:
Dopo la conquista romana, avvenuta per mano del generale Marco Claudio Marcello nel 212 a.C., durante la Seconda Guerra Punica, Siracusa non riuscì più a riprendere la potenza di un tempo; Roma era in piena ascesa, e conquistò l'intera Sicilia. La città venne nominata Capitale della Provincia Siciliana, fu sede dei Pretori romani inviati ad amministrare la Sicilia.
Stette in città per un anno il generale romano Publio Cornelio Scipione, meglio conosciuto come Scipione l'Africano, il quale da Siracusa preparò l'esercito romano che poi sconfisse il cartaginese Annibale, decretando per Roma la vittoria della Seconda Guerra Punica.
Famose sono in quel periodo le ruberie che fece il pretore Gaio Licinio Verre, il quale rubò le opere d'arte siracusane in nome del potere che Roma gli aveva dato. Indignato Marco Tullio Cicerone, avvocato e politico romano, venne mandato in Sicilia dal senato romano per testimoniare contro i furti di Verre.
Durante la sua permanenza a Siracusa scoprì la tomba d'Archimede, nascosta tra i cespugli, dimenticata dai siracusani che, con il passare dei secoli e la precaria situazione socio-politica nella quale vivevano, avevano persino dimenticato il posto in cui giaceva il loro più illustre figlio. Cicerone si adirò molto per questo motivo con la popolazione locale.
L'epoca romana come è noto ridimensionò vistosamente la cittÃ, ma tuttavia vennero costruite altre opere di notevole importanza come l'Anfiteatro romano, tra i più grandi d'Italia, usato per le lotte dei gladiatori e gli spettacoli circensi, e le battaglie navali (naumachia); il Ginnasio romano e l'intricata rete di catacombe (la più importante ed estesa dopo quella di Roma).
Secondo la tradizione, Siracusa divenne la prima città dell'Occidente in cui fu fondata una comunità cristiana, è infatti possibile vedere all'interno del Duomo di Siracusa, la scritta che recita in latino:"Ecclesia Syracusana Prima Divi Petri Filia Et Prima Post Antiochenam Christo Dicata", che in lingua italiana significa "La chiesa di Siracusa è la prima figlia di San Pietro e seconda dopo la chiesa di Antiochia dedicata a Cristo". Viene costruita anche la chiesa di San Giovanni alle catacombe, luogo ove l'apostolo Paolo di Tarso predicò la fede cristiana, rendendo di fatto Siracusa, insieme all'opera di San Marciano, suo primo vescovo, uno dei primi centri di diffusione del cristianesimo in Europa. Ed è in questo clima di diffusione del cristianesimo in Siracusa che, nel 283, nasce Lucia, giovane siracusana che sarà fatta martire sotto le persecuzioni ai cristiani con l'editto dell'imperatore romano, Diocleziano; Santa Lucia, diventerà in seguito una della sante più amate dal mondo cristiano-cattolico. Successivamente l'imperatore Costantino I, con l'editto di Milano, mise fine alle persecuzioni, accettando la religione cristiana come religione di Stato. Ma l'Impero Romano era ormai in decadimento, fu così che nel 468, la Sicilia e Siracusa, passarono sotto la dominazione dei Vandali. Seguirono poi gli Ostrogoti. L'Impero Romano d'Occidente era difatti caduto.
Si ringrazia Bosco Marco per aver autorizzato la pubblicazioni delle sue foto
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