MSC Fantasia - Seconda tappa - Gibilterra

Le colonne d'Ercole...una volta si pensava che il mondo finiva poco oltre.._1
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Info

Gibilterra è un territorio d'Oltremare del Regno Unito.

Gibilterra si trova nell'Europa sudoccidentale, sulla costa meridionale della Spagna, all'estremità orientale dello stretto omonimo, che collega l'oceano Atlantico e il mar Mediterraneo. Confina interamente con La Lìnea de la Concepcièn, comune spagnolo in provincia di Cadice (Andalusia).

Un tempo nota come Calpe, una delle Colonne d'Ercole, deve il suo nome attuale alla corruzione del nome arabo Jabal Ţāriq ("Monte di Tariq"), così chiamato in omaggio a Tariq ibn Ziyad, il condottiero arabo che conquistò la Spagna nel 711.

Gibilterra è nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi.

Geografia

Il territorio copre 6,843 kmq. Condivide 1,2 km di confine territoriale con la Spagna (Provincia di Càdice in Andalusia) e ha 12 km di costa. Il clima è mediterraneo con inverni miti ed estati calde.

Il terreno è una piana costiera che circonda la Rocca di Gibilterra (426 metri di altezza). Le risorse naturali sono trascurabili, così come quelle di acqua potabile. Fino a poco tempo fa venivano usati larghi raccoglitori in cemento o pietra per l'acqua piovana, ma adesso esiste un impianto di desalinizzazione. Lo stretto di Gibilterra assume particolare importanza dal punto di vista morfologico per la soglia sottomarina, alta 324 metri, che impedisce alle correnti fredde dell'Oceano Atlantico di entrare nel Mar Mediterraneo.

Fauna

A Gibilterra (ed in particolare nella parte superiore della Rocca) vivono le uniche scimmie semi-selvagge d'Europa, macachi della specie Macaca sylvanus, scimmie catarrine docili e con una corta coda non prensile, originarie del Sud-est asiatico e dei Paesi magrebini. Secondo la credenza popolare il Regno Unito manterrebbe il possesso di Gibilterra finchè qui saranno presenti le bertucce: noto è il ripopolamento con esemplari provenienti da Marocco ed Algeria, ordinato nel 1942 da Winston Churchill. La presenza e l'interazione con l'uomo hanno negli anni modificato il comportamento delle scimmie, talvolta con effetti negativi quali la cattiva alimentazione (per i cibi offerti dai turisti), l'aggressiva richiesta di cibo, lo stress e la contrazione di malattie.

Storia

Preistoria
Uno scheletro di uomo di Neanderthal fu trovato nel 1848 presso la rocca, otto anni prima della scoperta del genere nella valle tedesca di Neander e nel 1926 ne fu trovato uno di bambino della stessa specie.

Antichità
Si sa che i Fenici sbarcarono presso la rocca verso il 950 a.C. e la chiamarono Calpe, così come fu certamente visitata dai Cartaginesi che tuttavia non vi stabilirono alcuna colonia permanente. Platone si riferisce a Gibilterra come una delle Colonne d'Ercole mentre l'altra sarebbe l'attuale monte Hacho, dall'altro lato dello stretto, nell'enclave di Ceuta. Non si hanno tracce di vestigia romane a Gibilterra, anche se essa fu sicuramente conosciuta dai Romani. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente l'area fu attraversata dai Vandali e dai Goti. I primi vi si stabilirono nel periodo dal 414 al 533, quando ne furono scacciati dai Bizantini, a loro volta scacciati verso il 570 dai Visigoti.

Medioevo
Nel 711 Gibilterra fu occupata dagli arabi e dai berberi maomettani. Il condottiero Tariq ibn Ziyad dal cui nome ha avuto origine il termine Gibilterra, fu il primo a comprenderne l'importanza strategica ai fini della conquista della Penisola iberica. Dopo la conquista della Spagna da parte degli arabi, fu eretta in Gibilterra da questi una fortezza. Nel 1309 Gibilterra viene strappata agli arabi dal re di Castiglia, Ferdinando IV, con l'aiuto di un contingente portoghese del re Dionigi e della flotta aragonese del re Giacomo II, ma nel 1333 il sultano di Granada Muhammad IV, la rioccupò.
Nel 1349 e nel 1350 Gibilterra subì l'assedio delle forze castigliane agli ordini del re Alfonso XI, ma la peste nera, che uccise lo stesso re, ne impedì la riconquista da parte cristiana. Questa ebbe luogo oltre un secolo dopo, nel 1492, ad opera del duca di Medina-Sidonia, come vassallo della Corona di Castiglia; solo nel 1501 la città venne incorporata nel dominio della regina Isabella di Castiglia.

Età moderna
Nel 1552, su richiesta degli abitanti della città, il re Carlo I di Spagna inviò l'ingegnere italiano Giovanni Battista Calvi per far rinforzare le difese della città. Fu eretto un lungo bastione di difesa, ancor oggi noto con il nome di muro di Carlo V, una trincea ed un ponte levatoio (Landport o Puerta de Tierra). Nel corso della Guerra di successione spagnola, il 1° agosto 1704, al ritorno da una spedizione a Barcellona, una flotta anglo-olandese, al comando di sir George Rooke, cinse d'assedio la città. Agli assediati venne richiesta la resa incondizionata e il giuramento di fedeltà all'arciduca d'Austria Carlo (proclamato il 12 febbraio 1703, a Vienna, re di Castiglia e d'Aragona). Il governatore spagnolo Diego de Salinas rifiutò.
Nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1 800 fanti di marina olandesi, al comando del principe Giorgio di Assia-Darmstadt cominciarono l'assedio terrestre mentre la flotta inglese cannoneggiava le difese della città. Il 4 agosto il governatore spagnolo si arrese al principe di Assia-Darmstadt. Iniziò così, anche se al momento solo de facto, l'occupazione britannica di Gibilterra.

Il 5 settembre 1704 truppe francesi e spagnole, al comando del capitano generale d'Andalusia, Francisco Castillo Fajardo, marchese di Villadarias, posero sotto assedio la città. Questa, al comando dell'ammiraglio inglese sir John Leake e del governatore, principe Giorgio di Assia-Darmstadt, era difesa da una brigata di marina presto rinforzata da 400 Royal Marines. Dopo alterne vicende gli assedianti non riuscirono nel loro intento, anche dopo che il nuovo re di Spagna Filippo V aveva sostituito al comando delle truppe assedianti il marchese di Villadarias con il maresciallo di Francia de Tessè: il 31 marzo 1705 l'assedio fu levato.

Il territorio venne infine ceduto alla Gran Bretagna dalla Spagna con il Trattato di Utrecht del 1713, come parte degli accordi a conclusione della Guerra di successione spagnola. In quel trattato, la Spagna cedeva alla Gran Bretagna "...la piena e intera proprietà della città e del castello di Gibilterra, unitamente al porto, alle mura, e ai forti circostanti... per sempre, senza eccezioni o impedimenti di sorta".

Ciò nonostante, il trattato stipulava che nessun commercio terrestre si sarebbe svolto tra Gibilterra e la Spagna, ad eccezione delle forniture di emergenza in caso Gibilterra non avesse potuto rifornirsi per mare. Un'altra condizione della cessione era che "... nessun permesso doveva essere dato ai Giudei o ai Mori, di risiedere o avere dimora nella detta città di Gibilterra". Se la Gran Bretagna avesse deciso di vendere Gibilterra, alla Spagna era garantito il diritto di primo acquisto.

è importante notare che il Trattato attribuiva all'Inghilterra la proprietà della Rocca, ma non ne cedeva la sovranità. Ciò sarà poi alla base della controversia su Gibilterra fra Spagna e Gran Bretagna. Più tardi la Spagna cercò a più riprese di rovesciare le decisioni di Utrecht e allo scoppio della guerra anglo-spagnola del 1727 il re di Spagna, Filippo V, inviò un corpo d'armata di 12 000 soldati (secondo alcuni molti di più, fino a 25 000[senza fonte]) al comando del generale Conde de la Torres, che iniziò le operazioni sotto la rocca, difesa da circa 1 500 soldati inglesi, l'11 febbraio 1727.

Poichè la squadra navale inglese del Mediterraneo poteva tranquillamente mantenere i collegamenti con la fortezza assediata, gli spagnoli non riuscirono ad isolare la città. Il presidio della fortezza potò essere rafforzato con 5 000 uomini e i rifornimenti erano garantiti dalla flotta al comando del contrammiraglio Charles Wager. Di conseguenza il 12 giugno gli spagnoli sospesero l'assedio. A quella data avevano già perso la vita circa 300 soldati inglesi e 1 500 spagnoli.
Con il trattato di Siviglia (novembre 1729) la Spagna rinunciò a riprendersi Gibilterra, senza tuttavia cedere in termini espliciti la sovranità.

Note personali

Siamo giunti a Gibilterra all'alba e abbiamo apprezzato i colori con cui la penisola si presentava.
Lo scalo è stato molto apprezzato per sia per la storia che per la geografia che Gibilterra rappresenta.
E' possibile vedere il continente africano e lo sbocco verso l'oceano.
L'agenzia turistica della MSC Fantasia, è riuscita in 4 ore a portarci nei luoghi più belli della penisola. 

Link utili
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Fonte

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