Sul versante nord della penisola di Paracas, riserva nazionale Peruviana, si trova, inciso su una balza di arenaria rosa digradante dolcemente verso il mare, il famoso "candelabro": un geroglifico di origine sconosciuta il cui significato si ritiene che fosse quello di "faro" per i naviganti ma altre ipotesi sostengono fosse la sagoma di un cactus, pianta sacra alla cultura Chavin, mentre, altre ancora affermano che simboleggiasse la costellazione della "Croce del Sud".
Lo studioso tradizionalista Renè Guenon sostiene debba trattarsi di una rappresentazione dell’Albero della Vita mentre studiosi più vicini a un ottica visionaria e sciamanica sostengono la tesi di una rappresentazione del cactus San Pedro (Trichocereus pachanoi), cactus dalle proprietà allucinogene che si ritrova spesso in mano nelle raffigurazioni di alcune divinità locali od associato a figure umane di sciamani che lo tengono in preda ad un estasi visionaria.
Il San Pedro è un cactus simile a un albero, alto da 3 a 6 m, con numerose ramificazioni. Britton e Rose (1920) lo identificarono per primi come Trichocereus pachanoi, basandosi su un campione proveniente da Cuenca, in Ecuador. La mescalina è il principale alcaloide psicoattivo presente in questo cactus, che è abbondante nel Perù settentrionale, incluso Chavan de Huantar. La prima documentazione per il cactus del San Pedro fu ritrovata nel sito costiero peruviano noto come Las Aldas (ca. 2000-1500 a.C.; Fung 1969; Polia Meconi 1996: 289). In aggiunta, un nascondiglio di offerte depositate nell'atrio del tempio nel centro cerimoniale di Garagay (1200-1000 a.C.), sulla costa centrale peruviana, includeva due figurine con cactus di San Pedro sulla loro schiena (Burger 1995: 64).
Nella cultura Moche le rappresentazioni del cactus del San Pedro sono numerose. Frequente è la raffigurazione di una sciamana-guaritrice (curandera) che tiene in mano un pezzo di San Pedro.
Presso le popolazioni andine l'uso del cactus allucinogeno rientra in rituali di cura dove svolge il ruolo di "facilitatore diagnostico" e aiuta nell'individuare la causa delle malattie.
Le Isole Ballestas
Le Isole Ballestas sono un gruppo di piccole isole vicino alla città di Paracas situate nel distretto Paracas della Provincia Pisco nella regione Ica, sulla costa meridionale del Perù. Composto in gran parte delle formazioni rocciose e copre una superficie stimata di 0,12 km², queste isole sono un importante santuario per la fauna marina, come l'uccello guanay guano, il Sula nebouxii e il viticcio. Altre specie importanti sono pinguini di Humboldt e due varietà di foche (foche e leoni marini), tra gli altri mammiferi.
Queste isole sono accessibili dalla località turistica di Paracas (vicino a Pisco) di tour in barca che in genere dura 2 ore. Durante le visite non è raro per i leoni marini di avvicinarsi alle imbarcazioni turistiche e fare spettacoli per i turisti in visita. I leoni marini sono anche responsabili di uno spettacolo audio unico con le loro grida wolf-pack che riecheggia in tutto il Ballestas e crea un effetto di un coro circostante a 360 gradi.
Sulla strada per le isole, sulla penisola di Paracas, i visitatori noteranno El Candelabro, un geoglyph larga scala che potrebbe essere servito come un faro ai naviganti. Il mistero per quanto riguarda le origini di questa particolare geoglyph è in corso con molta speculazione. La visita alle Isole Ballestas è, da un punto di vista ecoturismo, probabilmente il più conosciuto lungo la costa peruviana.
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