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Torino

Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865._1
Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865._2
Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865._3
Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865._4
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Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865._6
Torino

Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865.

Info

è il quarto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano e Napoli e costituisce il terzo complesso economico-produttivo del Paese. Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sicilia dal 1713 al 1720, del Regno di Sardegna dal 1720 al 1861 e, quindi, del Regno d'Italia dal 1861 al 1865, è uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, culturali e scientifici dello Stato. Sede nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, è il fulcro dell'industria automobilistica italiana, nonché importante centro dell'editoria, del sistema bancario ed assicurativo, delle telecomunicazioni, del cinema, della pubblicitÃ, dell'enogastronomia, del design e dello sport.

Territorio

Torino sorge nella pianura delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po (quest'ultimo attraversa la città da sud verso nord), di fronte allo sbocco di alcune vallate alpine: Valle di Susa, che collega la città con la vicina Francia, Valli di Lanzo, Val Sangone. La città è anche bagnata dalla Dora Riparia, che scorre vicinissima al suo centro storico.[4]

Il fiume Po accentua la divisione tra la parte collinare della città e la parte di Torino collocata in pianura compresa tra i 220 e i 280 metri s.l.m. che scende andando da ovest verso est. Il punto più elevato del comune si trova al Colle della Maddalena a 715 m nei pressi del Faro della Vittoria. Nelle giornate invernali particolarmente limpide, suggestiva è la cinta creata dalle vicine Alpi che contornano tutta la parte nord-ovest della città con le loro cime innevate.

Dista 57 km da Asti, 79 km da Vercelli, 84 km da Biella, 93 km da Alessandria, 96 km da Novara, 98 km da Cuneo, 155 km da Verbania.

Storia

Età antica

Si ha notizia, riferita a uno o più villaggi, che nell'area dell'attuale Torino, a partire dal III secolo a.C., fosse insediato un popolo celto-Ligure conosciuto con il nome di Taurini, che occupava anche le valli di Susa e di Lanzo. Secondo alcune fonti, uno di questi insediamenti, chiamato Taurasia o Taurinia, fu distrutto nel 218 a.C. durante la marcia del condottiero cartaginese Annibale, nel suo attacco a Roma attraverso le Alpi, dopo una resistenza di ben tre giorni.[5]
Sui resti del villaggio, gli antichi romani di Giulio Cesare vi istituirono dapprima un presidio militare del 58 a.C., col nome di Iulia Taurinorum, quindi un vero e proprio castrum costruito durante le guerre galliche. Nel 28 a.C. il castrum fu eretto a colonia romana, col nome di Julia Augusta Taurinorum o, più semplicemente, Augusta Taurinorum.
Nel 312, per la successione al potere imperiale, si svolse, poco distante, la Battaglia di Torino tra le truppe di Massenzio e quelle di Costantino, che poi ne uscì vincitore.


Età medievale

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente Torino passò sotto il controllo degli Ostrogoti, dei Longobardi e dei Franchi di Carlo Magno (773).
Nel 940 fu fondata la Marca di Torino, controllata dalla cosiddetta dinastia arduinica che, attraverso il matrimonio tra Adelaide di Susa e Oddone, figlio di Umberto Biancamano (fondatore della casa Savoia), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda.
Dopo alterne vicende che videro nei secoli seguenti anche l'elezione della città a libero comune, Torino venne inglobata definitivamente nei possedimenti dei Savoia.


Età moderna

Nel 1559, dopo la Pace di Cateau-Cambrésis, la città divenne capitale del ducato di Savoia, che precedentemente aveva gravitato su Chambéry, e venne dotata di mura moderne e di una cittadella pentagonale.
Il XVII secolo vide la città ed il ducato ingrandirsi con l'acquisizione, da parte di quest'ultimo di Asti, del Monferrato e di uno sbocco sul mare, mentre la città usciva dal perimetro delle mura romane.
Nel 1706 avvenne l'Assedio di Torino da parte delle truppe franco-spagnole nell'ambito della Guerra di successione spagnola. La città e l'esercito piemontese resistettero per centodiciassette giorni e respinsero così la violenta controffensiva francese.
Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi di Sardegna. Torino divenne la capitale del regno.


Età contemporanea

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione diedero al Piemonte Genova e tutta la Liguria (allora Repubblica di Genova) gettando così, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà in poco più di cinquant'anni all'Unità d'Italia. Torino fu la prima capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865, dopodiché la capitale divenne Firenze e, dal 1870, Roma.
L'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale (1915-18) segnò pesantemente la popolazione. Nel 1919-20 si acuirono i conflitti sociali (il cosiddetto Biennio rosso), sulla spinta di un forte aumento dei prezzi. Molte fabbriche, in primis la FIAT, vennero occupate dagli operai che continuarono in alcuni casi la produzione autonomamente.
Nel 1922, con la marcia su Roma, il fascismo conquistò il potere. Questo periodo venne segnato da numerose aggressioni squadriste nei confronti degli oppositori. In città la più nota è conosciuta come la strage di Torino: ebbe inizio il 18 dicembre 1922 (da cui l'omonima piazza) e causò la morte di 11 antifascisti e l'incendio della Camera del lavoro della cittÃ, ad opera dei fascisti guidati da Piero Brandimarte.
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Torino, fondamentale polo industriale, venne ripetutamente bombardata dagli Alleati: il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940, gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943). Nel 1943 ebbe inizio a Torino l'ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutta l'Italia settentrionale e segnò la ripresa del movimento antifascista. Dopo l'8 settembre Torino venne occupata dalle truppe naziste e repubblichine che si macchiarono di numerosi eccidi, come quello del Pian del Lot, esecuzioni e deportazioni. Furono altresì attive in città le formazioni partigiane dei Gruppi (GAP) e delle Squadre di azione patriottica (SAP).
Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale proclamò l'ordine di insurrezione generale e con esso i Partigiani presero il controllo della città ponendo fine all'occupazione nazifascista. Alcuni giorni dopo, il 3 maggio, giunsero anche le prime truppe alleate.
Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell'Italia, tanto che riuscì ad attirare centinaia di migliaia di emigranti dal Sud dell'Italia e dal Veneto per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici (circa mezzo milione nel ventennio 1951-1971). Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che il sindaco Diego Novelli (1975–1985) definì Torino "la terza città meridionale d'Italia per popolazione dopo Napoli e Palermo".
Nel febbraio del 2006 la città ha ospitato i XX Giochi olimpici invernali ed il mese successivo i IX Giochi Paralimpici invernali. In quell'occasione è stata inaugurata la prima linea della metropolitana di Torino.
Il 14 maggio 2014 ospita la finale di Europa League tra il Sevilla Fútbol Club e il Benfica con il risultato di 4-2 dopo i calci di rigore.



Ringraziamenti

Si ringrazia Giuseppe Esposto per aver fornito le immagini. 

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Fonte

La sorgente di notizie presenti in questa pagina sono state recuperate da Wikipedia



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